La Medicina non Convenzionale è definita come quell'insieme di tecniche terapeutiche non ancora sufficientemente conosciute dal punto di vista del meccanismo d'azione e dell' efficacia terapeutica.
Per cui non sono collocate all'interno della Medicina Ufficiale o Accademica, quell'insieme di teorie, di conoscenza e di pratica che viene trasmessa nel corso degli studi universitari.

E' un insieme di idee e di pratiche molto diverse e fra loro eterogenee; si passa da etnomedicine come la Medicina Ayurvedica, lo sciamanismo o la Medicina Tradizionale Cinese, a terapie messe a punto due secoli or sono come il mesmerismo e l'omeopatia ed infine tecniche che datano non più di 30 anni, come la laserterapia.
Volendo considerare anche lo sviluppo scientifico all'interno di tale dinamica, ogni farmaco che viene messo a punto, passa una fase sperimentale in cui viene considerato una terapia non convenzionale.
La sperimentazione a cui viene sottoposto ogni farmaco prima del suo impiego di massa mira ad accertare oltre alle caratteristiche chimiche, biochimiche e farmacologiche di una sostanza, la sua efficacia in un determinato processo morboso e, soprattutto, delineare con la massima chiarezza i danni provocati da tale principio farmacologico.
Vi sono inoltre delle tecniche terapeutiche che vengono considerate dai praticanti delle vere e proprie Medicine "altre", il cui impianto teorico è differente da quello della Medicina Scientifica.

Dal punto di vista della critica scientifica e dal punto di vista soggettivo di chi teorizza e applica le molte terapie, esse si dividono in due gruppi:
le Tecniche complementari e la Medicina Alternativa.